L’Italia al centro del rugby mondiale
Credo fermamente che valga la pena pensare in grande. Un cambio di mentalità necessario se vogliamo puntare a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media, del mondo economico e del contesto sociale sulla pratica e sui valori del rugby. Ritengo che un’opportunità imperdibile per tradurre questa ambizione in realtà sia, finalmente, portare l’edizione del 2035 del Mondiale di Rugby maschile in Italia e l’edizione femminile 2037.
In ordine di importanza e di richiamo mediatico ed economico è il terzo evento sportivo più importante al mondo, dopo le Olimpiadi e i Mondiali di Calcio, ma sono poche le persone che realmente conoscono il valore della World Rugby Cup. Ritengo valga la pena, quindi, passare in rassegna pochi ma significativi numeri relativi alle scorse edizioni:
RWC2015: Per effetto dell’organizzazione del Mondiale di Rugby del 2015, il bilancio della Federazione rugby britannica è passato da 240,9 milioni del 2015 a 471,8 del 2016. É stata l’edizione di maggior successo mai disputata. I numeri sono emblematici, con oltre 2.47 milioni di biglietti venduti, stadi quasi del tutto esauriti e oltre 406.000 visitatori internazionali. I benefici economici e turistici si sono avvertiti in tutto il Paese e, in particolare, nelle città ospitanti. Si stima che il torneo abbia generato un flusso compreso tra 15 milioni e 85 milioni di sterline verso le città ospitanti al di fuori di Cardiff e Londra.
RWC2019: 2,25 milioni di persone che si sono accostate al rugby in Asia tramite il programma Impact Beyond (769.000 bambini coinvolti nel tag rugby nelle scuole elementari in Giappone). Il mondiale 2019 disputato in Giappone, il primo in un paese asiatico, ha consentito la creazione di 46.340 posti di lavoro. Un tasso di occupazione degli stadi pari al 99%, il più alto mai registrato nella storia di questa competizione. L’edizione 2019 ha slkoegnato un salto significativo nell’attenzione globale verso la Coppa del mondo di rugby. I video relativi ai match sono stati visualizzati 2,04 miliardi volte sui social media, 5 volte di più rispetto alla RWC 2015.
RWC2023: Svoltasi in Francia dall’8 settembre al 28 ottobre 2023, l’edizione 2023 della RWC è stata un grande evento mediatico, oltre che un successo sportivo. Con quasi 2,4 milioni di biglietti venduti, ha pareggiato il livello dell’edizione 2015 (2,5 milioni) e superato sensibilmente quella 2019 in Giappone (1,7 milioni). In totale, un milione di persone ha fatto esperienza di almeno una partita, con il 41% di spettatori internazionali. In totale, le partite sono state guardate per quasi 1,3 miliardi di ore, rendendolo la RWC2023 l’evento di rugby più visto di tutti i tempi
Pronti a partire!
RWC35 è una comunità aperta, che raccoglie gli stakeholder che vogliono contribuire a creare le condizioni per poter portare in Italia la Coppa del Mondo di Rugby. Una comunità di autentici appassionati, oltre che di ex atleti e qualificati professionisti, che ha a cuore il rugby e che vuole porre le basi per far crescere il movimento rugbistico nazionale.
I membri del RWC35 mettono a disposizione le proprie capacità, professionalità e conoscenze per mettere a sistema un network di risorse manageriali e di influenze in grado di costruire il terreno utile a far germogliare una comunità forte, motivata e preparata. Noi pensiamo che il sogno possa diventare una proficua realtà, a dimostrazione del fatto che il mondo del rugby nazionale ha sufficiente entusiasmo, vigore e capacità per evolversi e raggiungere vette sinora solo lontanamente agognate. Noi ci crediamo e non intendiamo rinunciare alle nostre ambizioni, consapevoli delle inevitabili complessità ma anche di possedere gli strumenti, le competenze e, soprattutto, l’entusiasmo per raggiungere la meta.
Il network che si sta creando vuole diventare una rete di protezione che dia sostegno a tutti i clubs ed i loro presidenti che troppo spesso si sentono soli e dei funamboli su delle sottili corde. www.rugbyworldcup.it
Turismo RWC: un’occasione ancora non colta
Come ogni grande manifestazione sportiva mondiale, anche la RWC porta con sé un indotto legato ad attività collaterali, oltre le classiche sponsorship.
La prima ricaduta positiva riguarda ovviamente il turismo. Facendo riferimento al caso “Giappone 2019”, ci tengo a sottolineare che oltre il 60% dei fan ha visitato il Paese del Sol Levante per la prima volta in occasione del Campionato mondiale di Rugby (il 90% vorrebbe ritornarci), mentre la spesa giornaliera per turista è stata 4,6 volte superiore dell’analogo valore medio riscontrato l’anno precedente.
Un altro dato significativo: sono state 1,13 milioni le persone passate attraverso gli accessi delle «fans-zone» ufficiali durante il torneo.
Mi spiace rilevare come, ad esempio, in occasione invece dell’edizione 2023 della RWC in Francia l’Italia fosse tra i pochi grandi Paesi a non annoverare Agenzie di Viaggio Ufficiali (OTA). In quel caso più di 100 agenzie si sono candidate da tutto il mondo, a testimonianza dello status della Coppa del Mondo di Rugby come uno degli eventi sportivi più amati e frequentati del pianeta.
Brett Gosper, Chief Executive Officer di World Rugby, ha dichiarato: “Il programma degli agenti di viaggio ufficiali è stato uno dei maggiori successi della Coppa del Mondo di Rugby, dimostrandosi un successo per gli appassionati di sport di tutto il mondo, offrendo i suoi ricordi indimenticabili e le sue esperienze eccezionali”.
La “squadra” della RWC35
L’organizzazione della RWC35 ha bisogno di singole persone o gruppi di individui che:
- siano in grado di influenzare l’attività dell’organizzazione sportiva;
- dipendano dall’organizzazione sportiva per la soddisfazione dei propri interessi e da cui l’organizzazione sportiva dipende per il raggiungimento dei propri obiettivi.
Partner fondamentali per procedere nel cammino verso la RWC35 sono gli “Stakeholder Manager”:
- persone che siano dedicate ai processi organizzativi, alla relazione con gli stakeholder e al raggiungimento di un soddisfacente livello di potenziamento, negoziazione, implementazione ed esecuzione di scambi “winwin” con tutti i referenti del progetto.
A chi vogliamo rivolgerci
La mappa degli stakeholders:
- Interni: Autorità competenti, Federazione Italiana Rugby, amministratori e referenti dei club
- Esterni: Opinione pubblica, opinion maker, media
- Istituzionali: Governo centrale, Ministero dello Sport, Istituzioni locali
- Mondo dello sport: Federazioni sportive, enti e società di gestione degli impianti sportivi
- Sociali: Scuole, associazioni sportive, terzo settore
- Commerciali: Associazioni di categoria, aziende private, partecipate statali