Il dovere di esserci
Implementare una visione innovativa e competitiva del rugby italiano per promuovere un rilancio del rugby italiano, ponendosi obiettivi anche ambiziosi, come portare la Rugby World Cup del 2035 nel nostro Paese
«Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.» (A. Einstein)
Non intendo certamente paragonarmi al genio che ha formulato questo adagio, ma solo mutuarne lo spirito e assimilarne la spinta costruttiva.
Per questo, ritengo moralmente inaccettabile, quanto rischioso, rimanere spettatori inermi di fronte alla pericolosa china presa della Federazione. Io nutro un profondo rispetto e amore per questo sport, e penso sia mio dovere, sulla scorta delle conoscenze e dell’esperienza accumulata in questi anni, impegnarmi responsabilmente per far sì che si possa cambiare rotta.
La mia candidatura si poggia su alcune linee d’azione precise:
- introdurre una visione più innovativa, strategica e competente in questo sport;
- utilizzare know-how ed esperienze pregresse, nazionali e internazionali, per sostenere un reale rinascimento del rugby;
- perseguire vigorosamente una meta possibile: portare la RWC in Italia. Per questo ho già ricevuto la disponibilità della professionalità e dei contatti dei miei 50 compagni dell’Università con l’obiettivo di coinvolgere almeno 5 nuove persone ognuno.
Sono pronto a offrire un valore aggiunto per:
- Portare il RWC in Italia nel 2035
- Programmare e implementare l’organizzazione di grandi eventi
- Sostenere la ristrutturazione della Federazione Italiana Rugby
- Recuperare le Zebre